![]() A inizio marzo abbiamo partecipato a un percorso formativo di tre giorni interamente dedicato al Safety Management System (SMS) organizzato ad Amsterdam dalla JAATO, l’organizzazione che insieme all’EASA si occupa della formazione per il management delle organizzazioni aeronautiche europee. Per noi l’aggiornamento professionale è fondamentale ma a bene vedere non si è trattato solo di formazione ma di avvicinare due mondi, quello dei SAPR e quello dell’aviazione tradizionale, che continuano a guardarsi con una certa diffidenza pur appartenendo -per legge per giunta- alla stessa famiglia. Da una parte la community dei droni che talvolta fatica a comprendere l’importanza di una maggiore strutturazione e si trova più a suo agio nei panni dell’outsider, dall’altra il mondo dell’aviazione tradizionale che preferisce ignorare l’elefante in salotto e fingere che nulla sia cambiato rispetto a qualche anno fa. E in mezzo chi, come noi, si sta dando da fare da una parte per far crescere la community degli operatori di SAPR e dall’altra scalfire il muro di diffidenza di una certa parte del mondo aeronautico. Non a caso eravamo gli unici provenienti dal mondo dei SAPR. Siamo entrati nella fortezza. In genere i percorsi formativi della JAATO sono aperti a chiunque si occupi di aeronautica, SAPR compresi, ma è raro vedere partecipare dei rappresentati o degli operatori del settore. Non a caso eravamo gli unici operatori del mondo dei SAPR, unici italiani tra l’altro, insieme ad altri sedici professionisti del mondo dell’aviazione provenienti da realtà come Boeing, Air Greenland, Turkish Airlines, addirittura dall’aeronautica militare olandese. Abbiamo rotto il ghiaccio. L’accoglienza non è stata certamente delle più calorose ma ce l’abbiamo fatta. Basti pensare che in questi incontri gli elicotteristi e gli operatori di SAPR vengono spesso additati come esempio negativo per la leggerezza con cui affrontano il tema della sicurezza: un po’ come i carabinieri delle barzellette, gli operatori SAPR sono sempre quelli che non capiscono nulla di sicurezza e nemmeno sembrano rendersene conto. Giusto per intendersi, lo scenario usato per le esercitazioni pratiche di mid-air collision prevedeva lo scontro con un drone rispetto al classico scontro con un volatile qualsiasi. E ora, è tempo di studiare. Del resto è ormai assodato che i droni rientrano nel campo operativo dell’aviazione civile esattamente come tutte le altre organizzazioni aeree. Questo significa che devono attenersi a tutti i regolamenti emanati dall’ICAO, comprese ovviamente le Standard And Recommended Procedures (SARP’s) e il Safety Management System (SMS) che assicurare il mantenimento di standard di sicurezza comuni a tutti i 195 paesi membri dell’ICAO. I regolamenti prevedono che il manager di un’organizzazione aeronautica sia anche responsabile legale della sicurezza del volo e conseguentemente anche responsabile della gestione del Safety Management System nella sua interezza. Droni compresi.
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April 2017
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